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Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni. Il meccanismo prevede che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino!
Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi: il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico; il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico. L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell'anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo. Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) il limite temporale entro il quale è possibile detrarre le spese si estende fino al 31 dicembre 2022, prorogabili ulteriormente fino al 30 giugno 2023 qualora siano stato completati almeno il 60% dei lavori al 31 dicembre 2022. Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022.
Per poter godere del Super Ecobonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”. Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Una volta eseguito almeno uno degli interventi trainanti, il beneficiario può decidere di effettuare anche gli interventi cosiddetti “trainati”, come la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica, l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni, e molto altro. L’insieme di questi interventi (trainanti e trainati) deve comportare un miglioramento minimo di almeno due classi energetiche dell’edificio o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Per quanto riguarda il Super Ecobonus, le persone fisiche possono svolgere i lavori su un massimo di due unità abitative, salvo gli interventi sulle parti comuni che sono sempre agevolabili, a prescindere dal numero di unità possedute.
Per poter godere del Super Sismabonus è invece sufficiente eseguire un intervento di adeguamento antisismico. In questo caso, è possibile usufruire della detrazione al 110% anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Sul Super Sismabonus, invece non ci sono limiti sul numero delle abitazioni ristrutturabili. Per poter godere della detrazione al 110% l’edificio deve essere situato nelle zone sismiche 1,2,3.
Ma vediamo come è possibile ristrutturare casa gratuitamente! Il beneficiario può decidere di esercitare l’opzione dello sconto in fattura: l’impresa o le imprese che hanno effettuato i lavori applicano uno sconto fino al 100% del valore della fattura e il cittadino effettua così i lavori senza alcun esborso monetario. L’impresa si vedrà in questo modo riconosciuto un credito d’imposta pari al 110% dell’ammontare dello sconto applicato, da utilizzare sempre in quote annuali di pari importo cinque (o in quattro per le spese sostenute nel 2022). Ad esempio, se il valore complessivo dei lavori è pari a 10.000€ e l’impresa decidesse di applicare uno sconto pari al 100% della fattura, si vedrà riconosciuto un credito di 11.000€.
Alternativamente, il contribuente può sempre sostenere direttamente il costo dei lavori e decidere poi se utilizzare la detrazione in compensazione per pagare meno tasse o cedere il credito d’imposta a terzi (istituti di credito compresi).
Questa misura crea un meccanismo virtuoso di mercato che offre benefici a tutti i soggetti coinvolti: il cittadino può ristrutturare casa gratuitamente, ridurre il costo delle bollette e valorizzare il proprio patrimonio immobiliare; l’impresa può aumentare il proprio fatturato grazie al maggior volume di lavori; lo Stato può rendere più efficienti e più sicure le abitazioni e sostenere l’aumento dell’occupazione e del reddito.
Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni. Il meccanismo prevede che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino!
Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi: il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico; il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico. L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell'anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo. Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) il limite temporale entro il quale è possibile detrarre le spese si estende fino al 31 dicembre 2022, prorogabili ulteriormente fino al 30 giugno 2023 qualora siano stato completati almeno il 60% dei lavori al 31 dicembre 2022. Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022.
Per poter godere del Super Ecobonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”. Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Una volta eseguito almeno uno degli interventi trainanti, il beneficiario può decidere di effettuare anche gli interventi cosiddetti “trainati”, come la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica, l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni, e molto altro. L’insieme di questi interventi (trainanti e trainati) deve comportare un miglioramento minimo di almeno due classi energetiche dell’edificio o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Per quanto riguarda il Super Ecobonus, le persone fisiche possono svolgere i lavori su un massimo di due unità abitative, salvo gli interventi sulle parti comuni che sono sempre agevolabili, a prescindere dal numero di unità possedute.
Per poter godere del Super Sismabonus è invece sufficiente eseguire un intervento di adeguamento antisismico. In questo caso, è possibile usufruire della detrazione al 110% anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Sul Super Sismabonus, invece non ci sono limiti sul numero delle abitazioni ristrutturabili. Per poter godere della detrazione al 110% l’edificio deve essere situato nelle zone sismiche 1,2,3.
Ma vediamo come è possibile ristrutturare casa gratuitamente! Il beneficiario può decidere di esercitare l’opzione dello sconto in fattura: l’impresa o le imprese che hanno effettuato i lavori applicano uno sconto fino al 100% del valore della fattura e il cittadino effettua così i lavori senza alcun esborso monetario. L’impresa si vedrà in questo modo riconosciuto un credito d’imposta pari al 110% dell’ammontare dello sconto applicato, da utilizzare sempre in quote annuali di pari importo cinque (o in quattro per le spese sostenute nel 2022). Ad esempio, se il valore complessivo dei lavori è pari a 10.000€ e l’impresa decidesse di applicare uno sconto pari al 100% della fattura, si vedrà riconosciuto un credito di 11.000€.
Alternativamente, il contribuente può sempre sostenere direttamente il costo dei lavori e decidere poi se utilizzare la detrazione in compensazione per pagare meno tasse o cedere il credito d’imposta a terzi (istituti di credito compresi).
Questa misura crea un meccanismo virtuoso di mercato che offre benefici a tutti i soggetti coinvolti: il cittadino può ristrutturare casa gratuitamente, ridurre il costo delle bollette e valorizzare il proprio patrimonio immobiliare; l’impresa può aumentare il proprio fatturato grazie al maggior volume di lavori; lo Stato può rendere più efficienti e più sicure le abitazioni e sostenere l’aumento dell’occupazione e del reddito.
Il Superbonus è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
In particolare, il Superbonus spetta:
1. fino al 31 dicembre 2025, nelle seguenti misure
* 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
* 70% per le spese sostenute nel 2024
* 65% per le spese sostenute nel 2025
La detrazione va ripartita in quattro quote annuali di pari importo.
Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da:
* Onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale
Interventi principali o trainanti
Il Superbonus spetta in caso di:
* interventi di isolamento termico sugli involucri
* sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
Interventi aggiuntivi o trainati
* interventi di efficientamento energetico
* installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo
* infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
* interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (16-bis, lettera e del Tuir).
La cessione può essere disposta in favore:
* dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi
Non sembra esserci pace per il Superbonus 110%, quello concesso ai privati che effettuano lavori di efficientamento dei consumi energetici per i propri immobili, conseguendo un miglioramento di almeno due classi.
Controlli più rigorosi
L’associazione bancaria italiana (Abi) ha pubblicato una nota per i propri associati invitandoli a controlli sempre più rigorosi prima di accettare una proposta di cessione del credito fiscale. Alla luce delle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, impegnata in queste settimane a rilevare gli abusi e le truffe di settore, l’Abi segnala l’importanza di seguire al dettaglio le indicazioni di legge.
Queste sebbene per molto tempo le procedure non abbiano presentato particolari problemi, perché la norma sulle cessioni per le agevolazioni edilizie stabilisce che, in caso di credito non dovuto, l’Agenzia delle entrate si rivalga sul contribuente. Tuttavia, quando sono emerse le prime truffe e sono avvenuti i sequestri ai crediti delle banche, è apparso chiaro che la buona fede degli istituti va dimostrata. Pertanto, in caso di cessione di credito fiscale al quale il cedente non aveva diritto, la banca che ha comprato il credito è tenuta a dimostrare di essersi mossa con la massima diligenza richiesta.
L’Agenzia delle Entrate indica alcune situazioni che dovrebbero destare sospetto, come la scarsa coerenza tra il profilo economico di chi propone la cessione e il valore della cessione stessa (o la sproporzione tra il valore delle unità immobiliari oggetto degli interventi e il costo delle opere).
Una serie di precisazioni che rispondono al principio sacrosanto di combattere gli illeciti, ma che – aggiungendosi non sempre con coerenza a quelle del passato – rischiano di creare un clima di incertezza diffusa, che non fa certo bene al sistema.
Nuovi tentativi di semplificazione
Proprio per non ingessare troppo il settore, il Governo lavora a nuove procedure di semplificazione. In particolare una proposta avanzata dal Governo e ora in discussione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, stabilisce che le banche potranno “cedere sempre il credito a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti”, a patto che abbiano stipulato “un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente". La modifica punta ad allargare i confini rispetto alla legislazione attuale, in base al quale le banche potevano cedere solo ai clienti professionali.
Intanto, prendendo atto di numerosi esposti ricevuti, la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha deciso di avviare un’inchiesta sulle cessioni dei crediti.
La Confartigianato segnala che ci sono 5,2 miliardi di euro incagliati nei cassetti fiscali, di cui il 71,2% relativo al Superbonus. Con il blocco della cessione dei crediti, segnala l’organizzazione, “si ridurrebbe del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno”. Un esito “paradossale e autolesionista”, che richiede un cambio di rotta.
Niente proroghe all’orizzonte
Nel Paese in cui le scadenze vengono spesso prorogate di anno in anno, il Superbonus rischia di fare eccezione. L’orientamento del Governo, già in passato critico verso la struttura del provvedimento, è di porre la parola fine alla misura, dopo che già a fine maggio sono stati raggiunti i 33,3 miliardi di euro stanziati fino al 2026.
A questo punto, per chi ha avviato i lavori di ristrutturazione a valle delle autorizzazioni ricevute dall’Enea non dovrebbero esserci eccessivi problemi. Diverso lo scenario se il contratto con l’impresa è stato firmato, ma si è in attesa del via libera della banca alla cessione del credito: in questo caso sarebbe prudente bloccare la procedura e attendere eventuali novità normative. Le parti possono risolvere il contratto o il privato può comunicare all’impresa la propria volontà di non avviare i lavori in attesa che si chiarisca la situazione. Se invece i lavori sono già iniziati, ma manca la concessione del credito bancario, dipende: se la ditta dei lavori ha anticipato i fondi per iniziare la ristrutturazione, spetterà a quest’ultima decidere se bloccare il cantiere. La famiglia o il condominio saranno risarciti solo se è stata preventivamente siglata una polizza con una simile copertura.
La nostra sezione Faq
La porta blindata è una Porta sia per Interno che per esterno resistente all’effrazione deve rispettare particolari caratteristiche anti-scasso, deve essere marchiata CE e avere certificazione che ne attestano le suddette caratteristiche.
L’acquisto delle porte blindate solo da rivenditori specializzati e soprattutto online per abbassare notevolmente i costi
Le porte blindate in classe 3 hanno un prezzo cha varia da 450,00 a 1200,00€., mentre le porte blindate in classe 4 da 900,00€ 4000,00€.
Eventuali accessori (come serratura elettronica, spioncino digitale, ecc.) sono esclusi dal prezzo base.
Per appartamenti si consigliata una porta blindata in classe 3 mentre per una casa indipendente si consigliata una porta blindata in classe 4.
La serratura deve avere almeno 5 punti di blocco, deve essere anti-card e anti-leva e protetta da un defender di qualità.
Per proteggere da rumore e da agenti atmosferici, puoi insonorizzarla con doppia guarnizione e lama para-freddo
Per avere la certezza di una grande sicurezza, verifica che la porta blindata sia certificata almeno in classe 3 o in classe 4.
Si, sono considerati beni significativi sia gli infissi interni che esterni.
Si, le porte blindate sono detraibili al 50%
La detrazione per le porte blindate è chiamata bonus sicurezza ed è pari al 50%.
È possibile usufruirne se vengono effettuati interventi finalizzati a prevenire il rischio di comportamenti illeciti da parte di terzi.
Per usufruire della detrazione delle porte blindate devi effettuare i pagamenti solo ed esclusivamente tramite bonifico bancario o postale di tipo speciale.
Successivamente devi inviare la comunicazione all’ENEA, accedendo al sito Enea, iscrivendoti, e inserendo tutti i dati richiesti.
Non esiste una legge a riguardo, tuttavia, se la porta blindata è molto danneggiata, deve essere cura del proprietario se non è particolarmente rovinata, allora è necessario che proprietario e inquilino si mettano d’accordo.
In ogni caso, sia il proprietario che il locatario possono beneficiare della detrazione fiscale.
In ferramenta.
Un ferramenta specializzato in porte blindate oppure ad un’azienda di serramenti.
Per registrare una porta blindata bisogna con una chiave a brugola, inseriscila nella cerniera inferiore e ruota in senso orario. Ripeti l’operazione con la cerniera superiore.
Per rimuovere la chiave rotta all’interno della serratura con un ferro ad uncinetto inseriscilo all’interno del cilindro (con l’uncino rivolto verso di te) e lentamente estrai la chiave.
Se la porta non è stata progettata e realizzata con materiali idonei per abbattere il rumore, non è possibile insonorizzarla in un secondo momento.
Basta misurare la larghezza e l’altezza della porta blindata.
Qui troverai il rilievo misure da scaricare
Gli ultimi provvedimenti normativi hanno introdotto opportunità sull’acquisto di porte e altri particolari di arredo.
Il laminato ha un’elevata resistenza agli urti, pratico e molto duraturo nel tempo, è uno dei materiali che viene più utilizzato per arredare casa.
Le porte in massello sono realizzate completamente in legno. I prezzi di questo tipo di porta sono molto variabili e dipendono dal legno che viene utilizzato. Anche le porte in legno massello hanno diverse tipologie di apertura per adattarsi a tutte le esigenze.
Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni. Il meccanismo prevede che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino!
Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi: il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico; il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico. L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell'anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo. Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) il limite temporale entro il quale è possibile detrarre le spese si estende fino al 31 dicembre 2022, prorogabili ulteriormente fino al 30 giugno 2023 qualora siano stato completati almeno il 60% dei lavori al 31 dicembre 2022. Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022.
Per poter godere del Super Ecobonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”. Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Una volta eseguito almeno uno degli interventi trainanti, il beneficiario può decidere di effettuare anche gli interventi cosiddetti “trainati”, come la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica, l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni, e molto altro. L’insieme di questi interventi (trainanti e trainati) deve comportare un miglioramento minimo di almeno due classi energetiche dell’edificio o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Per quanto riguarda il Super Ecobonus, le persone fisiche possono svolgere i lavori su un massimo di due unità abitative, salvo gli interventi sulle parti comuni che sono sempre agevolabili, a prescindere dal numero di unità possedute.
Per poter godere del Super Sismabonus è invece sufficiente eseguire un intervento di adeguamento antisismico. In questo caso, è possibile usufruire della detrazione al 110% anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Sul Super Sismabonus, invece non ci sono limiti sul numero delle abitazioni ristrutturabili. Per poter godere della detrazione al 110% l’edificio deve essere situato nelle zone sismiche 1,2,3.
Ma vediamo come è possibile ristrutturare casa gratuitamente! Il beneficiario può decidere di esercitare l’opzione dello sconto in fattura: l’impresa o le imprese che hanno effettuato i lavori applicano uno sconto fino al 100% del valore della fattura e il cittadino effettua così i lavori senza alcun esborso monetario. L’impresa si vedrà in questo modo riconosciuto un credito d’imposta pari al 110% dell’ammontare dello sconto applicato, da utilizzare sempre in quote annuali di pari importo cinque (o in quattro per le spese sostenute nel 2022). Ad esempio, se il valore complessivo dei lavori è pari a 10.000€ e l’impresa decidesse di applicare uno sconto pari al 100% della fattura, si vedrà riconosciuto un credito di 11.000€.
Alternativamente, il contribuente può sempre sostenere direttamente il costo dei lavori e decidere poi se utilizzare la detrazione in compensazione per pagare meno tasse o cedere il credito d’imposta a terzi (istituti di credito compresi).
Questa misura crea un meccanismo virtuoso di mercato che offre benefici a tutti i soggetti coinvolti: il cittadino può ristrutturare casa gratuitamente, ridurre il costo delle bollette e valorizzare il proprio patrimonio immobiliare; l’impresa può aumentare il proprio fatturato grazie al maggior volume di lavori; lo Stato può rendere più efficienti e più sicure le abitazioni e sostenere l’aumento dell’occupazione e del reddito.
Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni. Il meccanismo prevede che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino!
Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi: il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico; il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico. L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell'anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo. Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) il limite temporale entro il quale è possibile detrarre le spese si estende fino al 31 dicembre 2022, prorogabili ulteriormente fino al 30 giugno 2023 qualora siano stato completati almeno il 60% dei lavori al 31 dicembre 2022. Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022.
Per poter godere del Super Ecobonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”. Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Una volta eseguito almeno uno degli interventi trainanti, il beneficiario può decidere di effettuare anche gli interventi cosiddetti “trainati”, come la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica, l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni, e molto altro. L’insieme di questi interventi (trainanti e trainati) deve comportare un miglioramento minimo di almeno due classi energetiche dell’edificio o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Per quanto riguarda il Super Ecobonus, le persone fisiche possono svolgere i lavori su un massimo di due unità abitative, salvo gli interventi sulle parti comuni che sono sempre agevolabili, a prescindere dal numero di unità possedute.
Per poter godere del Super Sismabonus è invece sufficiente eseguire un intervento di adeguamento antisismico. In questo caso, è possibile usufruire della detrazione al 110% anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Sul Super Sismabonus, invece non ci sono limiti sul numero delle abitazioni ristrutturabili. Per poter godere della detrazione al 110% l’edificio deve essere situato nelle zone sismiche 1,2,3.
Ma vediamo come è possibile ristrutturare casa gratuitamente! Il beneficiario può decidere di esercitare l’opzione dello sconto in fattura: l’impresa o le imprese che hanno effettuato i lavori applicano uno sconto fino al 100% del valore della fattura e il cittadino effettua così i lavori senza alcun esborso monetario. L’impresa si vedrà in questo modo riconosciuto un credito d’imposta pari al 110% dell’ammontare dello sconto applicato, da utilizzare sempre in quote annuali di pari importo cinque (o in quattro per le spese sostenute nel 2022). Ad esempio, se il valore complessivo dei lavori è pari a 10.000€ e l’impresa decidesse di applicare uno sconto pari al 100% della fattura, si vedrà riconosciuto un credito di 11.000€.
Alternativamente, il contribuente può sempre sostenere direttamente il costo dei lavori e decidere poi se utilizzare la detrazione in compensazione per pagare meno tasse o cedere il credito d’imposta a terzi (istituti di credito compresi).
Questa misura crea un meccanismo virtuoso di mercato che offre benefici a tutti i soggetti coinvolti: il cittadino può ristrutturare casa gratuitamente, ridurre il costo delle bollette e valorizzare il proprio patrimonio immobiliare; l’impresa può aumentare il proprio fatturato grazie al maggior volume di lavori; lo Stato può rendere più efficienti e più sicure le abitazioni e sostenere l’aumento dell’occupazione e del reddito.
Il Superbonus è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
In particolare, il Superbonus spetta:
1. fino al 31 dicembre 2025, nelle seguenti misure
* 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
* 70% per le spese sostenute nel 2024
* 65% per le spese sostenute nel 2025
La detrazione va ripartita in quattro quote annuali di pari importo.
Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da:
* Onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale
Interventi principali o trainanti
Il Superbonus spetta in caso di:
* interventi di isolamento termico sugli involucri
* sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
Interventi aggiuntivi o trainati
* interventi di efficientamento energetico
* installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo
* infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
* interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (16-bis, lettera e del Tuir).
La cessione può essere disposta in favore:
* dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi
Non sembra esserci pace per il Superbonus 110%, quello concesso ai privati che effettuano lavori di efficientamento dei consumi energetici per i propri immobili, conseguendo un miglioramento di almeno due classi.
Controlli più rigorosi
L’associazione bancaria italiana (Abi) ha pubblicato una nota per i propri associati invitandoli a controlli sempre più rigorosi prima di accettare una proposta di cessione del credito fiscale. Alla luce delle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, impegnata in queste settimane a rilevare gli abusi e le truffe di settore, l’Abi segnala l’importanza di seguire al dettaglio le indicazioni di legge.
Queste sebbene per molto tempo le procedure non abbiano presentato particolari problemi, perché la norma sulle cessioni per le agevolazioni edilizie stabilisce che, in caso di credito non dovuto, l’Agenzia delle entrate si rivalga sul contribuente. Tuttavia, quando sono emerse le prime truffe e sono avvenuti i sequestri ai crediti delle banche, è apparso chiaro che la buona fede degli istituti va dimostrata. Pertanto, in caso di cessione di credito fiscale al quale il cedente non aveva diritto, la banca che ha comprato il credito è tenuta a dimostrare di essersi mossa con la massima diligenza richiesta.
L’Agenzia delle Entrate indica alcune situazioni che dovrebbero destare sospetto, come la scarsa coerenza tra il profilo economico di chi propone la cessione e il valore della cessione stessa (o la sproporzione tra il valore delle unità immobiliari oggetto degli interventi e il costo delle opere).
Una serie di precisazioni che rispondono al principio sacrosanto di combattere gli illeciti, ma che – aggiungendosi non sempre con coerenza a quelle del passato – rischiano di creare un clima di incertezza diffusa, che non fa certo bene al sistema.
Nuovi tentativi di semplificazione
Proprio per non ingessare troppo il settore, il Governo lavora a nuove procedure di semplificazione. In particolare una proposta avanzata dal Governo e ora in discussione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, stabilisce che le banche potranno “cedere sempre il credito a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti”, a patto che abbiano stipulato “un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente". La modifica punta ad allargare i confini rispetto alla legislazione attuale, in base al quale le banche potevano cedere solo ai clienti professionali.
Intanto, prendendo atto di numerosi esposti ricevuti, la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha deciso di avviare un’inchiesta sulle cessioni dei crediti.
La Confartigianato segnala che ci sono 5,2 miliardi di euro incagliati nei cassetti fiscali, di cui il 71,2% relativo al Superbonus. Con il blocco della cessione dei crediti, segnala l’organizzazione, “si ridurrebbe del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno”. Un esito “paradossale e autolesionista”, che richiede un cambio di rotta.
Niente proroghe all’orizzonte
Nel Paese in cui le scadenze vengono spesso prorogate di anno in anno, il Superbonus rischia di fare eccezione. L’orientamento del Governo, già in passato critico verso la struttura del provvedimento, è di porre la parola fine alla misura, dopo che già a fine maggio sono stati raggiunti i 33,3 miliardi di euro stanziati fino al 2026.
A questo punto, per chi ha avviato i lavori di ristrutturazione a valle delle autorizzazioni ricevute dall’Enea non dovrebbero esserci eccessivi problemi. Diverso lo scenario se il contratto con l’impresa è stato firmato, ma si è in attesa del via libera della banca alla cessione del credito: in questo caso sarebbe prudente bloccare la procedura e attendere eventuali novità normative. Le parti possono risolvere il contratto o il privato può comunicare all’impresa la propria volontà di non avviare i lavori in attesa che si chiarisca la situazione. Se invece i lavori sono già iniziati, ma manca la concessione del credito bancario, dipende: se la ditta dei lavori ha anticipato i fondi per iniziare la ristrutturazione, spetterà a quest’ultima decidere se bloccare il cantiere. La famiglia o il condominio saranno risarciti solo se è stata preventivamente siglata una polizza con una simile copertura.